COME APPROCCIARSI AD UN CANE?
COME APPROCCIARSI AD UN CANE ?
Spesso quando siamo a spasso e vediamo un cucciolo o anche un cane adulto ci viene voglia di andargli vicino per accarezzarlo, badando solo a ciò che desideriamo noi, senza tener conto del cane che abbiamo davanti o addirittura tante volte anche senza preoccuparci di chiedere al proprietario se ci si può avvicinare o meno.
Ma allora come fare se ci si vuole approcciare al cane?
Prima di tutto è bene tener conto che il cane è un essere vivente che ha stati d’animo ed emozioni, non è un pupazzo inanimato che possiamo stringere, pacioccare e sbaciucchiare a nostro piacimento.
Il nostro amico a quattro zampe, se vogliamo che ci consideri davvero un amico, va considerato come tale e quindi va rispettato, anche perché spesso pensiamo che i cani siano tutti uguali, ma non è così.
Esatto, i cani non sono tutti uguali. Mi spiego meglio.
Ogni cane ha delle caratteristiche, delle motivazioni di razza e delle qualità differenti. C’è quello che è più predisposto al contatto umano e quello che è più indipendente e ha bisogno dei suoi spazi.
Inoltre ogni cane, a prescindere dalla razza, ha una personalità ed un carattere specifici individuali, una determinata situazione può essere stressante o piacevole in base all’individuo e alle esperienze vissute e ognuno prova sentimenti ed emozioni diversi.
È un po’ come per noi umani, che abbiamo caratteri differenti e proviamo determinate sensazioni in base alla situazione e al nostro stato d’animo.
Quindi quando desideriamo interagire con questi fantastici animali è bene tener conto di tutte queste cose.
Ora che sappiamo che ogni cane è diverso da un altro, come facciamo ad avere il giusto approccio?
1) Prima cosa non fiondarsi a capofitto sull’animale invadendo così il suo spazio prossemico (cioè la sua bolla intima e personale intorno a lui), ma chiedere prima al proprietario se ci si può avvicinare.
2) Se il proprietario acconsente allora ci avviciniamo mettendoci di fianco al cane, mai frontalmente, e possiamo farci annusare per dargli la possibilità di prendere informazioni su di noi, per fargli capire chi siamo e come stiamo.
3) Dopodiché, se lui viene verso di noi e il proprietario ci dà l’ok, allora possiamo accarezzarlo sul dorso della schiena, sui fianchi o all’attaccatura della coda, ma MAI SULLA TESTA, perché gli da molto fastidio. Immaginate se spesso arrivasse qualcuno a toccarci e a pasticciarci la faccia, penso che anche noi potremmo poi mordicchiare.
4) Se invece il cane ci ha annusati, ma poi rimane al suo posto senza venire verso di noi, allora vuol dire che non ha piacere o in quel momento non ha voglia di interagire con noi ed è giusto rispettare la sua volontà ed il suo bisogno. Quindi ringraziamo il proprietario che ci ha permesso di avvicinarci e proseguiamo con la nostra passeggiata.
5) Può succedere, invece, che quando chiediamo al proprietario se possiamo avvicinarci lui ci dica di sì, ma se gentilmente possiamo non toccarlo, perché magari al suo cane da fastidio il contatto fisico umano, pur avendo piacere a stargli vicino. A questo punto possiamo avvicinarci, sempre mettendoci di fianco al cane, per farci annusare, ma rispettando la richiesta del proprietario e la volontà del cane.
6) Possono esserci alcune volte in cui quando chiediamo se possiamo avvicinarci, il proprietario ci dica che è meglio di no, perché sa che il proprio cane non ha piacere di avere alcun contatto umano. In questi casi consideriamo che non ce lo sta dicendo per sport, ma conosce il suo cane e lo dice per il suo ed il nostro bene. Quindi rispettiamo ciò che ci viene chiesto, ringraziamo e ci allontaniamo.
Inoltre è possibile incontrare cani che hanno attaccato al guinzaglio un FIOCCO GIALLO e ciò significa che questi non desiderano o non possono essere avvicinati. Questo spesso le persone non lo sanno, ma all’estero è un’abitudine già consolidata.
Tutte queste cose valgono anche per i bambini. Essendo piccoli siamo noi adulti che dobbiamo gestire l’interazione, bisogna spiegare ai “cuccioli umani” gli stessi passi per un buon approccio, quindi prima di tutto chiedere se ci si può avvicinare all’animale, anche perché non tutti i cani sono accondiscendenti ad an approccio con i bambini. Ma di questo ne parleremo in un altro articolo.
Ecco ora che sappiamo come comportarci in queste situazioni, sono sicura che i nostri amici quadrupedi saranno felici, ci ringrazieranno per i nostri modi e ci apprezzeranno ancora di più.
Buona interazione a tutti!
Ilaria Fresia, educatrice cinofila
Spesso quando siamo a spasso e vediamo un cucciolo o anche un cane adulto ci viene voglia di andargli vicino per accarezzarlo, badando solo a ciò che desideriamo noi, senza tener conto del cane che abbiamo davanti o addirittura tante volte anche senza preoccuparci di chiedere al proprietario se ci si può avvicinare o meno.
Ma allora come fare se ci si vuole approcciare al cane?
Prima di tutto è bene tener conto che il cane è un essere vivente che ha stati d’animo ed emozioni, non è un pupazzo inanimato che possiamo stringere, pacioccare e sbaciucchiare a nostro piacimento.
Il nostro amico a quattro zampe, se vogliamo che ci consideri davvero un amico, va considerato come tale e quindi va rispettato, anche perché spesso pensiamo che i cani siano tutti uguali, ma non è così.
Esatto, i cani non sono tutti uguali. Mi spiego meglio.
Ogni cane ha delle caratteristiche, delle motivazioni di razza e delle qualità differenti. C’è quello che è più predisposto al contatto umano e quello che è più indipendente e ha bisogno dei suoi spazi.
Inoltre ogni cane, a prescindere dalla razza, ha una personalità ed un carattere specifici individuali, una determinata situazione può essere stressante o piacevole in base all’individuo e alle esperienze vissute e ognuno prova sentimenti ed emozioni diversi.
È un po’ come per noi umani, che abbiamo caratteri differenti e proviamo determinate sensazioni in base alla situazione e al nostro stato d’animo.
Quindi quando desideriamo interagire con questi fantastici animali è bene tener conto di tutte queste cose.
Ora che sappiamo che ogni cane è diverso da un altro, come facciamo ad avere il giusto approccio?
1) Prima cosa non fiondarsi a capofitto sull’animale invadendo così il suo spazio prossemico (cioè la sua bolla intima e personale intorno a lui), ma chiedere prima al proprietario se ci si può avvicinare.
2) Se il proprietario acconsente allora ci avviciniamo mettendoci di fianco al cane, mai frontalmente, e possiamo farci annusare per dargli la possibilità di prendere informazioni su di noi, per fargli capire chi siamo e come stiamo.
3) Dopodiché, se lui viene verso di noi e il proprietario ci dà l’ok, allora possiamo accarezzarlo sul dorso della schiena, sui fianchi o all’attaccatura della coda, ma MAI SULLA TESTA, perché gli da molto fastidio. Immaginate se spesso arrivasse qualcuno a toccarci e a pasticciarci la faccia, penso che anche noi potremmo poi mordicchiare.
4) Se invece il cane ci ha annusati, ma poi rimane al suo posto senza venire verso di noi, allora vuol dire che non ha piacere o in quel momento non ha voglia di interagire con noi ed è giusto rispettare la sua volontà ed il suo bisogno. Quindi ringraziamo il proprietario che ci ha permesso di avvicinarci e proseguiamo con la nostra passeggiata.
5) Può succedere, invece, che quando chiediamo al proprietario se possiamo avvicinarci lui ci dica di sì, ma se gentilmente possiamo non toccarlo, perché magari al suo cane da fastidio il contatto fisico umano, pur avendo piacere a stargli vicino. A questo punto possiamo avvicinarci, sempre mettendoci di fianco al cane, per farci annusare, ma rispettando la richiesta del proprietario e la volontà del cane.
6) Possono esserci alcune volte in cui quando chiediamo se possiamo avvicinarci, il proprietario ci dica che è meglio di no, perché sa che il proprio cane non ha piacere di avere alcun contatto umano. In questi casi consideriamo che non ce lo sta dicendo per sport, ma conosce il suo cane e lo dice per il suo ed il nostro bene. Quindi rispettiamo ciò che ci viene chiesto, ringraziamo e ci allontaniamo.
Inoltre è possibile incontrare cani che hanno attaccato al guinzaglio un FIOCCO GIALLO e ciò significa che questi non desiderano o non possono essere avvicinati. Questo spesso le persone non lo sanno, ma all’estero è un’abitudine già consolidata.
Tutte queste cose valgono anche per i bambini. Essendo piccoli siamo noi adulti che dobbiamo gestire l’interazione, bisogna spiegare ai “cuccioli umani” gli stessi passi per un buon approccio, quindi prima di tutto chiedere se ci si può avvicinare all’animale, anche perché non tutti i cani sono accondiscendenti ad an approccio con i bambini. Ma di questo ne parleremo in un altro articolo.
Ecco ora che sappiamo come comportarci in queste situazioni, sono sicura che i nostri amici quadrupedi saranno felici, ci ringrazieranno per i nostri modi e ci apprezzeranno ancora di più.
Buona interazione a tutti!
Ilaria Fresia, educatrice cinofila